Per entrare alla grande nel mondo dei grandi.
Elio e Rocco Tanica a Pordenone
sabato 24 settembre 2005
entro emozionatissima nel nuovo teatro
verdi di pordenone. come tutte le prime volte, la sensazione è un misto
di paura, aspettativa, tensione, dolore di un attimo. e nel momento
successivo a quello in cui ti è mancato il fiato per un secondo, senti,
come un treno in lontananza, che qualcosa di piacevole sta correndo
verso di te, e presto ti investirà con tutta la sua potenza.
2 poltrone bianche.
tavolino con le bottigliette d'acqua.
tastiera.
tastiera?? GODOH! direbbe un mio amico (o forse userebbe un verbo diverso. ma il concetto è simile).
mi sistemo comodamente in prima fila.
alla mia destra, la minorenne. alla mia sinistra, mitch. che tiri
mancini che fa il destino, a volte.
il teatro va via via riempiendosi, quasi
alla stessa velocità con cui io e la minorenne imbottiamo la testa di
mitch di "che bello sergino", "che uomo sergino", "che mani sergino",
"che stella sergino" e altre variazioni sul tema che però finiscono
sempre in "sergino".
ore 20.46: elio e rocco tanica (per
l'occasione proprio rocco tanica) salgono sul palco, e per noi che
siamo in prima fila sembra di essere seduti nel loro stesso salotto.
elio: "grazie per averci invitati a pordenonelegge. c'è voglia di legge in italia, di rispetto per le leggi..."
rocco tanica lo avvicina e gli sussurra in un orecchio "legge non nel senso di legge, ma nel senso di leggere... di libri..."
tutto da rifare, come direbbe pizzul.
elio "grazie per averci invitati a
pordenonelegge, nel senso di leggere, anche se sarebbe stato molto più
comodo pordenonelibri...".
ahuahhuahauhauaua.
rocco tanica: "grazie per quest'invito a pordenone-lecce, quindi questi estremi che per un giorno si toccano...".
elio lo scuote e lo avvisa del nuovo
equivoco. io e la minorenne ci gemelliamo in un neologismo scaturito
per l'occasione... ROCCOH... verbo che indica il massimo grado di
piacere che una donna può provare stando seduta a teatro. ma forse
estensibile ad altri contesti (vi faremo sapere).
intanto i 2 sul palco chiacchierano
amabilmente dei loro lavori editoriali... sono davvero in formissima.
PRIMO SCOOP. rocco tanica spiega come è nata l'idea di scrivere un
libro... nel 1988 o 89 elio, in una libreria di merano, aveva
comprato un libro e si era poi recato da rocco tanica per
mostrarglielo... e nel mostrarglielo aveva strizzato un occhio, gesto
letto dall'amico come una sorta di promessa per il futuro... elio
obietta: "guarda che avevo strizzato l'occhio perchè mi era entrato un
moscerino, non perchè ti volevo promettere qualcosa".
uddiu.
animali spiaccicati è praticamente un
libro nato su un equivoco. come chissà quante altre cose, puntualizza
elio. eheh. è bello leggere tra le rughe della sua fronte, per un
momento sopra pensiero, tutta la sua saggezza, sottolineata dalla linea
nera delle sopracciglia.
animali spiaccicati come il libro cuore,
dicono. con l'unica differenza che il testo del 2004 vanta anche
l'oroscopo. e sulla lettura degli astri di gennaio, rocco tanica si
porta alla tastiera e con le sue manine sante commenta con le note i
capricci delle stelle. uffa. non si sa più su cosa soffermarsi, cosa
guardare... elio e la sua paciosa sapienza o rocco e la sua arte
perennemente in fieri? alterno i ROCCOH e gli ELIOH, arsi e tesi,
guerra e pace, o meglio, amore e pace, tempesta ormonale e quiete dopo
la tempesta. forse non è ancora nirvana, questo. di sicuro ne è il
miglior trailer, però.
cambio di posizioni. rocco legge e
(SECONDO SCOOP!) elio si appollaia sulla tastiera, improvvisando
sottofondi essenziali, rarefatti... sembra quasi stia suonando a
caso... per fugare ogni dubbio sulle sue capacità al pianoforte, si
lancia nel notturno in mib maggiore di chopin... parte l'applauso del
pubblico. elio si alza, ringrazia, va al suo posto, mentre le note del
notturno continuano a risuonare per tutto il teatro... finchè decide di
interrompere l'emozione spegnendo il demo della tastiera... e tutti giù
a ridere e a rincorrersi...
tra una ricetta, una poesia e alcune
fiabe centimetropolitane la chiacchierata scorre veloce, fino al
commovente tributo finale ad un grande personaggio che, sentenzia
rocco, sicuramente sarebbe stato lieto di essere presente in questa
serata, ma purtroppo non ce l'ha fatta. un personaggio che ha dato
molto agli elio e le storie tese, alla cultura italiana, forse a volte
non capito nella sua grandezza e nella sua portata... voce spezzata,
occhi semilucidi, ringraziamento finale: mi riferisco a leonardo da
vinci. grazie Leo!
tutte le poltrone del verdi
scricchiolano sotto i movimenti scomposti degli addominali impazziti
dei 16000 spettatori (7000 secondo la questura) sconquassati dalle
risate.
gran finale: per la prima volta (e
probabilmente l'unica) assistiamo all'esecuzione dell'inno che
e&lst hanno dedicato a pordenone (in gran confidenza, elio alla
fine mi ha detto che ne hanno pronto uno per ogni capoluogo di
provincia italiano... si sono portati avanti, come si fa per i dominii
del web...):
"pordenone, pordenone
leggi leggi che il tempo passa
è importante la lettura
perchè così ti fai una cultura.
ma pordenone non pensare
che la scultura sia meno importante
e quindi pordenone
l'anno prossimo scolpisci".
grazie elio, grazie rocco tanica.
è sempre un piacere fare salotto con voi.
(p.s. attendo da mitch una foto dell'evento da inserire al posto della copertina del libro.)
(p.p.s. ho ripreso tutto l'intervento -
qualità motivo of course. mi piacerebbe fare una copia per tutti della
serata, perchè è stata davvero una gran figata, solo che ci metto una
vita a fare una videocassetta ciascuno. cerco qualcuno che gentilmente
mi spieghi come posso fare per passare il filmato sul pc così poi a far
le copie ci sto un attimo. tnx.)
a.